L’Azienda Municipalizzata, ora A.S.M. Castelleone S.r.l., è la Società interamente partecipata del Comune di Castelleone, che si è occupata della costruzione e gestione della rete idrica oltre che della metanizzazione nel territorio dei Comuni di Castelleone e Gombito.
Attualmente ha in gestione i servizi comunali ed in particolare: i servizi abitativi pubblici, il trasporto scolastico, la gestione cimiteriale e l’illuminazione votiva.
L’A.S.M. svolge inoltre il ruolo di punto informazione per la Società Padania Acqua S.p.A. e A2A Energia S.p.A.

Le origini:
Cav. Strafurini Giuseppe

Era nato a Castelleone il 12 Marzo 1849: terminate le Scuole elementari, la necessità di essere d’aiuto alla famiglia ne aveva fatto di lui un garzone in una bottega di falegname dove in breve tempo divenne un abile ed ingegnoso operaio.
Ma la sua passione era per la “macchina”, sia di semplice che di complicata struttura, aveagli sin da ragazzo destata la sua attenta curiosità ed ogni particolarità del congegno e della sua specifica funzione volle sempre darsi una ragione: tale passione, accompagnata da acuto spirito d’inventiva, lo portò naturalmente in varie officine dove la sua genialità ogni giorno si affinava, fin che un giorno creò la sua prima officina: un piccolo laboratorio che fu il nucleo iniziale che originò poi quel vasto complesso di attrezzature e di realizzazioni industriali.

Nell’inverno dal 1896 al 1897, che fu tanto mite, per sopperire alla mancanza del ghiaccio necessario specialmente per il nostro Ospedale, Giuseppe Strafurini istallò una macchina per la fabbricazione del ghiaccio e la produzione fu sufficiente per i bisogni della nostra popolazione ed anche per quella dei paesi circonvicini.

Egli voleva dotare Castelleone dell’illuminazione elettrica. Ed era un’impresa di non indifferente portata: oltre un ingente capitale da impiegare (e Giuseppe Strafurini, per dirla con un’usata frase, ne aveva già di carne al fuoco) c’era da vincere pregiudizi ed ostilità. L’Amministrazione Comunale di quel tempo non credeva opportuno di sostituire, con lampade elettriche, i vecchi lampioni a petrolio che, più che illuminare fumigavano nei crocicchi delle vie di Castelleone. Ma l’idea, il proposito di Giuseppe Strafurini erano entrati nel cuore del popolo Castelleonese ed il popolo (i ragazzi frantumavano a sassate i vetri dei lampioni) cantava per le strade una canzone che pareva un minaccioso canto di ribellione all’indirizzo di chi voleva lasciarlo in un passato di oscurantismo materiale e morale.

Ed al canto di “La luce elettrica la va, la va……..”(anonimo fu l’autore della canzone) l’incruenta battaglia fu vinta: energia elettrica rapida in ogni casa, in ogni esercizio pubblico, in ogni cascina di Castelleone.

Durante la primavera e l’estate del 1902 furono stesi, nelle vie di Castelleone, i fili di rame per la conduttura dell’energia elettrica, e nello stabilimento venne installata una potente macchina a vapore per azionare la dinamo. Precedentemente era stata costruita l’alta ciminiera in muratura (dal popolo chiamato “el caminon”) che cambiò il profilo panoramico di Castelleone dandogli quasi un indice di modernità e di progresso.

La vigilia della Sagra d’ottobre (sabato 11 ottobre), tutto il popolo di Castelleone era festante nelle vie ad ammirare la nuova illuminazione che parve un prodigio: e veramente lo era d’aver vinto una battaglia. Il Cav. Giuseppe Strafurini, quella sera memorabile, sentì che tutto Castelleone gli era grato: ed il suo cuore ne gioì.

L’illuminazione elettrica entrò in breve tempo in tutte le case. Il 20 febbraio dello stesso anno Giuseppe Strafurini era stato, con Decreto Reale, nominato “Cavaliere del Lavoro”. La concessione di tale onorificenza (è notorio come il numero degli insigniti dell’Ordine cavalleresco “AI Merito del Lavoro” è annualmente molto esiguo) era il riconoscimento ufficiale dell’attività e dell’inventiva di Giuseppe Strafurini. Ed i giornali dell’epoca lo fecero rilevare.

Intanto aveva, nell’ottobre del 1909, provveduto ad ottenere dalla Società Martesana di Milano (che aveva l’impianto idro-elettrico a Trezzo sull’Adda) la fornitura dell’energia elettrica necessaria al paese. E nel 1911 era già in azione il mulino elettrico a cilindri per la macinazione dei cereali.

L’attività multiforme del Cav. Strafurini non aveva soste: adibì, dotandolo di apposito macchinario, una parte dello stabilimento ad essicatoio per bozzoli e cereali, creò un magazzeno granario, applicò alle trebbiatrici e sgranatrici (in luogo di farle azionare dalle pesanti locomobili) motori a benzina, a nafta, elettrici.

E poiché egli era pure un appassionato agricoltore, dedicò molta cura alla coltivazione del terreno parte di sua proprietà, parte in affitto.

Nel 1915, dopo laboriose trattative, il servizio elettrico venne riscattato dal Comune che creò un’azienda Elettrica Municipale. Il Cav. Strafurini diede la sua opera fattiva, sino agli ultimi anni di sua vita, al suo stabilimento, ma poiché constatò che i figli, specialmente Carlo ed Alfredo, erano riusciti a formarsi un’ottima capacità direttiva della sua organizzazione industriale, egli, trascorreva volentieri parte della giornata nella “sua campagna” fra i suoi contadini.

Tratto da “Storia di Castelleone dal 1700 al 1945Cugini Giuseppe

Fotografie storiche